Si fa presto a dire “fenomeni”. Detta così potrebbe sembrare una celebrazione sterile, istantanea, fine a sé stessa, il modo giusto per continuare a celebrare chi è già stato celebrato tante volte, tante da far finire gli aggettivi. Ma dietro quel “fenomeni” c’è qualcosa di più, c’è un modo di vivere e gestire il ciclismo che è evidentemente vincente: c’è lungimiranza, c’è pianificazione, c’è capacità correre “con le idee chiare”, sempre pronti a fare la mossa giusta, a farla nel momento giusto.
A dimostrarlo sono i numeri: dal 2003, quando Quick Step divenne main sponsor prendendo il posto di Mapei, al 2018 sono trascorsi quindici anni e in quindici anni di classiche di primavera la Quick Step ha vinto per quarantuno volte: tanti fenomeni e qualche meteora, dalla Omloop Het Nieuwsblad di Johan Museeuw alla Liegi di Jungels passando per i successi di Boonen, Van Impe, Bettini e Terpstra, una dinastia vincente che sembra ancora lontana dal declino.
Ecco un mini riassunto di quindici primavere di Quick Step:
Quick-Step Floors in the Spring Classics (2003-2018):
7🏆 Ronde van Vlaanderen
6🏆 Dwars door Vlaanderen
6🏆 E3 Harelbeke
6🏆Kuurne-Brussels-Kuurne
5🏆Paris-Roubaix
3🏆Gent-Wevelgem
2🏆Milano-Sanremo
2🏆Omloop Het
2🏆Amstel Gold Race
1🏆Fleche Wallonne
1🏆Liege-Bastogne-Liege— Quick-Step Cycling (@quickstepteam) 22 aprile 2018