Tutto il mondo è paese: mentre in Italia viviamo già uno stato avanzato dell’epidemia, in cui gli effetti devastanti sono sotto i nostri occhi e la presa di coscienza della serietà della situazione c’è già stata (quasi) per tutti, in altri paesi del mondo e d’Europa sono ancora indietro di qualche giorno, ancora in piena fase “non ce la faccio a stare chiuso in casa e quindi esco come e quando mi pare“.
È così che mentre lo sportivo italiano ha capito che, salvo qualche sfacciato affronto alla polizia o qualche scappatina al mare, cioè proprio dentro l’acqua…, può continuare a mantenersi in forma anche facendo esercizi in casa, lo sportivo del nord Europa è ancora nella fase di negazionismo/menefreghismo.
Domenica scorsa un ciclista è stato fermato mentre si allenava sulla Motorway 60 (praticamente il Grande Raccordo Anulare di Manchester, nel Regno Unito) e davanti alla polizia continuava a ripetere di non capire quale fosse il problema, di non aver fatto nulla di male (scena già vista, giusto?).
Heading outdoors to exercise? 🚴♂️🏃♀️
— Defra UK (@DefraGovUK) March 28, 2020
Make sure you stay local and use the open spaces near your home if you can 🌳https://t.co/Rh6DEZR5Ol#StayHomeSaveLives #coronavirus pic.twitter.com/SiyTfkm4PW
Patrol @gmptraffic just stopped a cyclist on the M60 near to jct 3, Tried to advise but cyclist couldn't understand what the issue was, Has been issued with relevant paperwork and fine will be in the post, This does not constitute your daily exercise #unbelievable
— North West Motorway Police (@NWmwaypolice) March 29, 2020
Nel commentare la vicenda, la polizia stradale ha voluto specificare come, sebbene oltremanica sia ancora consentito lo svolgimento di un moderato esercizio fisico senza alcun tipo di restrizione geografica, ma con il solo invito a mantenere il distanziamento sociale, “pedalare in tangenziale non costituisce una forma di regolare esercizio quotidiano #incredibile.”