“Senza pavé non c’è corsa” – Dietro le quinte di una Roubaix [VIDEO]

Ci siamo, ancora poche ore ed il gruppo si muoverà da Compiègne in direzione Roubaix e nel mezzo… l’inferno.

Facile dare nomignoli, ma quell’inferno non sarebbe tale se non fosse per loro, gli amici della Parigi-Roubaix, un gruppo di volontari che dal 1977 porta avanti due grandi missioni: promuovere la Parigi-Roubaix e tutelarne il percorso.



 

PROMOZIONE

Nel frasario del ciclismo si trova sempre un “il ciclismo è il modo migliore per promuovere il territorio”, ma non è un fenomeno automatico, non basta piazzare una partenza, un arrivo ed aspettare la magia, serve abnegazione, serve passione, serve qualcuno che sacrifichi il proprio tempo per far sì che quei ciclisti che si spostano tra due città lascino dietro di sé una scia permanente che porti crescita e turismo. Gli amici della Roubaix lo fanno costantemente organizzando una lunga serie di eventi come mostre e visite guidate o con la pubblicazione di libri e opuscoli che facciano conoscere l’essenza di quei territori.

TUTELA

Se per la promozione servono tempo e cultura, per la tutela servono tempo, cultura e spalle parecchio larghe.

Il fascino del pavé è eterno, ma il pavé di per sé non lo è, ha bisogno di cure per far sì che la magia possa ripetersi, per far sì che la Regina delle classiche non venga spodestata.

I nemici del pavé sono tanti:

  • in primis il clima, non dei più miti e asciutti in quelle zone, che col tempo può arrivare a lesionare o spostare le singole pietre;
  • poi ci sono i vandali, presunti appassionati che scavano per portare a casa un pezzo di strada lasciando dietro sé buchi che di anno in anno vanno colmati;
  • infine i veicoli a motore, perché nonostante molti dei tratti siano considerati patrimonio culturale e chiusi al traffico, ce ne sono altri che vengono utilizzati dai numerosi contadini di quelle zone per spostarsi con trattori o rimorchi, danneggiando un terreno già fragile.



Qui entrano in gioco les amis: durante l’anno vengono svolte numerose ricognizioni per monitorare le condizioni di ogni tratto, quindi si pianificano gli interventi di manutenzione. Ogni area viene analizzata metro dopo metro, ogni singolo sasso viene controllato, se ne valutano la forma e la pericolosità e se viene ritenuto troppo pericoloso si procede con la sostituzione. Serve pazienza per sradicare erba e arbusti che proliferano nell’umido o per restaurare metri di strada. Un lavoro minuzioso e logorante, ma come dicono i volontari “Senza pavé non c’è corsa” e in una regione tutt’altro che ricca quella corsa è linfa vitale e quel lavoro diventa fondamentale.