“Niente Tour a porte chiuse”

Qualche giorno fa il ministro dello sport francese aveva lanciato l’ipotesi di un Tour a porte chiuse per salvaguardare la salute dei cittadini e contemporaneamente gli interessi economici legati ad un evento così grande.

Quindi una lunga serie di reazioni alla proposta: da un Alaphilippe assolutamente contrario ad un Tour senza pubblico a Ralph Denk e Buchmann (Bora) che si erano detti favorevoli ad un Tour senza pubblico qualora l’unica alternativa fosse stata la cancellazione del Tour.

In un mix ininterrotto di reazioni e commenti stonava l’assenza di una presa di posizione da parte di ASO. Ci sono voluti alcuni giorni, ma dopo la decisione dell’UCI di sospendere le attività fino al primo giugno e dopo la conseguente cancellazione del Giro del Delfinato è arrivato un commento sulla questione Tour de France.

“Al momento siamo ancora legati alle date originali: 27 giugno – 19 luglio. Ovviamente ci sarà da valutare l’evoluzione della pandemia perché nell’idea che abbiamo di Tour de France il ruolo chiave è della Francia e di conseguenza è necessario valutarne attentamente la condizione sanitaria prima di prendere una decisione definitiva.” Ha dichiarato il patron Christian Prudhomme a Sports Auvergne.

Il mio obiettivo è solo uno: organizzare il Tour de France. Non semplicemente perché è il Tour, ma per tutte le implicazioni catastrofiche che la sua cancellazione avrebbe sul paese. Nessuno vuole una cancellazione della corsa e stiamo lavorando anche su altri posizionamenti nel calendario. D’altra parte posso dire che se ci sarà un Tour de France non sarà un Tour a porte chiuse.